Il 16 febbraio è la giornata mondiale delle balene. E per il Mediterraneo la priorità è "celebrare e proteggere questi giganti del mare che vivono nel Santuario Pelagos, ancora minacciate da inquinamento da plastica, acustico e traffico marittimo". Lo dice il Wwf Italia annunciando una nuova collaborazione con la Fondazione Cima che si occupa di implementare la certificazione High Quality Whale Watching.
Il Protocollo d'Intesa tra Wwf e Fondazione Cima prevede il sostegno reciproco dei programmi per la tutela del Mediterraneo e per la sostenibilità delle attività antropiche tra cui, in particolare whale watching e traffico marittimo.
Nel Santuario Pelagos, in vigore dal 2002 grazie a un accordo sottoscritto da Francia, Italia e Principato di Monaco, vivono balenottere comuni, capodogli, globicefali, delfini, tursiopi, stenelle e il meno conosciuto zifio. "Importante quindi non solo promuovere l'interesse per la biodiversità marina in generale, ma garantire che vengano rispettate le regole per non creare disturbo agli animali durante l'osservazione.
"Il whale watching può essere praticato in diversi modi: escursioni giornaliere su motonavi o in gommone e anche settimane vacanza in barca a vela. Per questo è difficile dare dei numeri sulla quantità di partecipanti. Inoltre, a oggi non esiste un 'regime' legislativo a riguardo. Ecco perché, da qualche anno, il segretariato Accobams ha registrato il marchio High Quality Whale Watching, sviluppato in collaborazione con il segretariato Pelagos", spiega la ricercatrice dell'ambito Ecosistemi Marini della Fondazione Cima, Aurélie Moulins.
"La collaborazione con Fondazione Cima - sottolinea il presidente del Wwf Italia, Donatella Bianchi - potenzierà le nostre attività sulla difesa del mare. Nel 2020 avvieremo anche un programma specifico per il monitoraggio dei cetacei grazie a una nuova Community che 'salperà' nei prossimi mesi, le 'Vele del Panda', a bordo delle quali biologi e ricercatori potranno raccogliere dati attraverso survey visivi e acustici".