Gli uccelli migratori collegano persone, ecosistemi e nazioni, e in occasione della Giornata Mondiale degli uccelli migratori indetta dall’Onu, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa lancia l’allarme: "Il 35% delle specie migratrici versa in cattivo stato di conservazione". "Continueremo a fare molto come Italia per favorire la connettività – spiega il ministro –, il restauro di zone umide, la lotta al bracconaggio, la valorizzazione di una agricoltura sana, l’ampliamento della Rete Natura 2000, tanti progetti di conservazione per specie e habitat in pericolo. Lo abbiamo ribadito a febbraio scorso anche a Gandhinagar, in India, alla Cop 13 dove ho voluto personalmente partecipare".
I viaggi epici di questi uccelli sono simboli del nostro pianeta interconnesso. Questa giornata è un'occasione per celebrare la grande meraviglia naturale della migrazione degli uccelli - ma anche un promemoria che tali schemi ed ecosistemi in tutto il mondo sono minacciati dalla distruzione dell'habitat e dai cambiamenti climatici. "Il ritorno degli uccelli migratori – conclude il ministro – è una promessa della bellezza della natura a cui dobbiamo dare risposte concrete per l’equilibrio del nostro fragile pianeta".
Sara ha percorso 4mila chilometri, attraversando mari e deserti: partita dal Niger il 18 marzo scorso, la femmina di capovaccaio è tornato nei giorni scorsi in Italia, a cinque anni dal rilascio nell'Oasi Lipu Gravina di Laterza, in provincia di Taranto, dove si spera possa tornare nei prossimi giorni per nidificare.
E' la storia che la Lipu (Lega italiana protezione uccelli) racconta in occasione della Giornata mondiale degli uccelli migratori (World migratory bird day), evento organizzato dal Cms (Convenzione sugli uccelli migratori), dall'Aewa (Accordo sulla conservazione degli uccelli acquatici migratori dell'Africa-Eurasia) e dall'Efta (Environment for the Americas).
Il tema di quest'anno "Birds Connect Our World" - gli uccelli uniscono il nostro mondo - è focalizzato "sull'importanza del conservare e restaurare gli ecosistemi che permettono il movimento degli uccelli migratori e che dunque sono essenziali per la loro sopravvivenza e lo stato di salute", spiega la Lipu. Da qui l'appello alle istituzioni affinchè "dedichino ai temi della connettività, degli ecosistemi e in particolare delle zone umide il massimo dell'attenzione".
"Il capovaccaio, come Sara, è una delle specie migratrici più minacciata di estinzione: ne restano solo 10 coppie nel Sud Italia ed è classificato dalla Lista rossa italiana come 'Critically endangered', ossia in 'pericolo critico', e la sua popolazione è in forte declino. Il ritorno di quest'anno è speciale, perché i capovaccai nidificano solo dal quinto anno di vita: Sara ha cinque anni e la speranza di ornitologi e appassionati è quella che possa nidificare nell'oasi della Lipu e rafforzare così l'esigua popolazione nidificante italiana".
Il capovaccaio è solo una delle 185 specie di uccelli migratori che, come cicogne bianche e nere, fenicotteri, rapaci, rondini raggiungeranno l'Italia entro la primavera.
"Come ogni anno, gli uccelli migratori tornano tra noi - spiega Claudio Celada, direttore Area Conservazione natura della Lipu-BirdLife Italia - dopo un viaggio colmo di minacce che li mettono a rischio. Mai come ora - rileva - questi viaggiatori fantastici ci richiamano alla sfida della conservazione.(ANSA).