I giovani esemplari di Trachipterus trachypterus, comunemente noto come 'Pesce Nastro', riuscirebbero a sopravvivere grazie al mimetismo batesiano: per aumentare la sua possibilità di sopravvivenza imiterebbe le meduse, tenendo a bada i potenziali predatori. Lo afferma uno studio dal titolo "Relative Influence of Environmental Factors on Biodiversity and Behavioural Traits of a Rare Mesopelagic Fish, Trachipterus trachypterus (Gmelin, 1789), in a Continental Shelf Front of the Mediterranean Sea - pubblicato nello Special Issue "Coastal Fish Research" del "Journal of Marine Science and Engineering", gruppo MDPI, tra i cui autori vi è anche c'è anche un ittiologo e assegnista di ricerca del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell'Università di Catania, Francesco Tiralongo.
"Si tratta della prima volta- spiega il ricercatore etneo - che viene osservato nel dettaglio e in ambiente il comportamento dei giovanili di questa specie mesopelagica considerata rara. Siamo riusciti a ipotizzare la presenza nei giovanili di questa specie di mimetismo batesiano. In altre parole, il piccolo pesce, per aumentare la sua possibilità di sopravvivenza imita le meduse, tenendo a bada i potenziali predatori".
Il team di ricerca supervisionato da Tiralongo e composto da altri ricercatori italiani e stranieri, porta alla luce nuove osservazioni di rilevanza ecologica relative all'area di studio, che è rappresentata da una zona di upwelling, ovvero di risalita di acque profonde ricche di nutrienti, lungo la costa dell'isola di Ponza nel Mar Tirreno. "Dallo studio - aggiunge Tiralongo - emerge che la direzione delle correnti e le fasi lunari possono influenzare in maniera rilevante la biodiversità marina sia in termini di abbondanza, sia di comportamenti".