Catturato l'orso M49, protagonista di due fughe in un anno dal recinto del Casteller, l'ultima a fine luglio. Lo rende noto il Corpo forestale del Trentino precisando che l'operazione è stata portata a termine nella zona del Lagorai, dove l'animale si trovava nell'ultimo periodo, mediante una trappola a tubo già utilizzata in passato per lo stesso esemplare.
"Sedato, castrato e catturato nuovamente con una trappola a tubo: basta accanimento contro M49. Chiediamo che sia applicata la procedura prevista dal Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali (Pacobace) ovvero che l'orso venga nuovamente provvisto di radiocollare, rimesso in libertà consentendogli così, tra poco, di andare in letargo". Lo afferma Massimo Vitturi, responsabile Lav animali selvatici.
"E' un atto estremo di una ignobile persecuzione dell'animale simbolo della biodiversità, della libertà e della natura. Un orso che non si è mai reso colpevole di nessun atto di aggressione verso gli umani ma che è diventato suo malgrado elemento di gioco politico. Ci rivolgeremo anche all'Unione Europea ma chiediamo da subito un fortissimo ed immediato intervento del Ministro dell'Ambiente Costa", questo invece il commento dell'Ente Nazionale Protezione Animale (Enpa).
"Auspichiamo che l'orso M49 venga rimesso in libertà, ma se la Provincia autonoma di Trento si ostinasse nella sua politica poco lungimirante chiediamo con forza che la captivazione di M49 avvenga in una struttura adeguata, ampia e che rispetti il benessere psico-fisico dell'animale. Una struttura certamente differente dal Casteller, che ha invece mostrato la sua evidente e grave inadeguatezza strutturale". E' il commento del Wwf che richiede inoltre "di far parte di una task force di controllo, da costituire con urgenza, che verifichi l'idoneità delle strutture e il rispetto delle condizioni di benessere degli orsi reclusi".
"La cattura fa tirare un sospiro di sollievo a chi vive la montagna e si sente indifeso di fronte ai pericoli di un esemplare del quale è stata scientificamente accertata l'aggressività, responsabile da solo del 30% dei danni provocati dagli orsi presenti in Trentino". Lo afferma Coldiretti.