(ANSA) - ROMA, 18 GEN - Dopo essere stati spinti sull'orlo dell'estinzione nel secolo scorso, negli ultimi decenni linci, lupi e orsi stanno ricolonizzando l'Europa, complici il cambiamento nell'uso del suolo e la diversa densità di popolazione, ma non la graduale espansione delle aree protette.
È quanto emerge dal recente studio condotto da un gruppo internazionale di 11 Paesi coordinato da ricercatori del Dipartimento di Biologia e biotecnologie della Sapienza Università di Roma e del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), pubblicato sulla rivista Diversity and Distributions.
Dallo studio emerge che tra il 1992 e il 2015 la combinazione di questi elementi abbia contribuito all'aumento della presenza di queste tre specie nell'Europa orientale, nei Balcani, nella penisola iberica nord-occidentale e nella Scandinavia settentrionale, mentre tendenze contrastanti sono emerse per l'Europa occidentale e meridionale.
"È molto probabile che la coesistenza dei grandi carnivori con gli esseri umani in Europa non sia legata solo alla disponibilità di un habitat idoneo, ma anche a fattori come la tolleranza da parte dell'uomo e le politiche per diminuire la caccia di queste specie - spiega Marta Cimatti della Sapienza, primo autore del lavoro − Questo permette di avere nuove opportunità per riconciliare la conservazione e la gestione di queste specie con lo sviluppo socioeconomico nelle aree rurali".
Per Luigi Boitani della Sapienza, coautore e presidente della Large Carnivore Initiative for Europe, "la ricolonizzazione di vaste aree europee continuerà, e dunque saranno necessari maggiori sforzi per far coesistere l'uomo e questi grandi carnivori". (ANSA).