(ANSA) - ROMA, 08 GIU - Non solo satelliti e rilevazioni sul posto, anche macchine fotografiche "low cost" e droni possono misurare cambiamenti ambientali che incidono sulle vite di miliardi di persone nel mondo. Lo afferma l'Università di Exeter che ha sviluppato e testato un nuovo modo per monitorare la vegetazione.
Il sistema realizzato dall'ateneo britannico è costato 3 mila dollari e ha raccolto immagini 3D del Sevilleta National Wildlife Refuge nel Nuovo Messico centrale (Usa). I dati raccolti, come documentato sulla rivista Remote Sensing of Environment, hanno evidenziato le sottili differenze nella struttura della vegetazione e dimostrato che i droni hanno l'enorme potenziale di poter rivoluzionare la comprensione scientifica ed ecologica degli ecosistemi di terraferma.
L'autore dello studio, Andrew Cunliffe, userà questo metodo anche per misurare la vegetazione nell'Artico canadese.
Secondo gli scienziati sfruttando fotocamere montate su un drone e programmate per scattare foto automaticamente la struttura tridimensionale dell'ambiente può essere misurata in modo molto più accurato di quanto non consentano costose apparecchiature satellitari o ricognizioni di persona sul posto.
Gli ecosistemi di terraferma coprono il 40% della superficie terrestre e garantiscono la sopravvivenza di 2,4 miliardi di persone, spiegano i ricercatori. Tali sistemi sono dinamici ed è necessario misurarne i cambiamenti nel tempo per capire come si sposano con i cambiamenti climatici.(ANSA).