Le emissioni di anidride carbonica nell'atmosfera hanno cessato di aumentare nel 2015, per la prima volta dal 2009. E' il risultato della crescita delle energie rinnovabili e del progressivo abbandono del carbone, ma anche di un rallentamento dell'economia cinese. Lo rivela una ricerca della compagnia petrolifera britannica BP, riferita dal quotidiano britannico Guardian.
Nel 2015 le emissioni globali di CO2 in atmosfera sono aumentate dello 0,1%. Salvo un calo nel 2009 dovuto alla crisi economica, è il dato più basso degli ultimi 25 anni.
In compenso, la produzione di energia eolica l'anno scorso è aumentata del 17,4% e quella solare del 32,6%. La Cina ha superato Germania e Stati Uniti nel fotovoltaico.
"Ci sono buone ragioni per pensare che parte di questo rallentamento rifletta spinte strutturali verso la produzione di energia con bassa emissione di carbonio, spinte che probabilmente persisteranno e cresceranno di importanza - ha spiegato il capo economista di BP, Spencer Dale -. Ma un'altra parte del rallentamento riflette fattori ciclici, in particolare la contrazione dei settori ad alto consumo di energia in Cina, circostanze che difficilmente si ripeteranno".
Secondo Dale, gli impegni presi dai governi con l'accordo di Parigi sul clima porteranno "ulteriori politiche dirette a orientare il mix di fonti di energia verso carburanti più puliti e a basso contenuto di carbonio, beneficiando soprattutto le rinnovabili e il gas naturale". L'economista della BP ha però aggiunto che "bisogna che i governi prendano l'iniziativa su questi temi (...) e pongano un significativo prezzo del carbonio".