ROMA - El Nino e La Nina, due fenomeni meteorologici opposti che portano siccità in alcune aree del Pianeta e forti piogge in altre, potrebbero avere un impatto negativo su 100 milioni di persone nel mondo, se non si mettono in campo le misure e le risorse necessarie per proteggere le popolazioni e la loro fonte primaria di sostentamento: l'agricoltura e l'allevamento.
A lanciare l'allarme sono tre agenzie Onu - la Fao, il Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad) e il programma alimentare mondiale(Wfp) - riunite oggi a Roma per fare il punto sulla situazione. El Nino, il fenomeno naturale e ciclico che riscalda le acque del Pacifico tropicale, ha creato problemi di sicurezza alimentare per 60 milioni di persone nel mondo di cui 40 milioni solo nel Corno d'Africa e in Africa meridionale, colpiti dalla siccità che ha spazzato via i raccolti e ucciso il bestiame.
Adesso El Nino, tra i più intensi degli ultimi decenni, non è più presente, ma i meteorologi stimano tra il 55 e il 70% le probabilità che prima della fine del 2016 subentri La Nina, fenomeno che raffredda le acque del Pacifico portando piogge e inondazioni laddove El Nino ha causato siccità, e viceversa.
L'arrivo di pioggia in terre assetate, spiegano gli studiosi, è positivo, ma senza la costruzione di dighe, il ripristino delle sponde dei fiumi e la disponibilità di sementi per colture a crescita rapida da piantare dopo le inondazioni, le conseguenze potrebbero essere drammatiche.