MARRAKECH - Parte dai giovani della COP22 un segnale d'allarme per la vittoria di Trump alla Casa Bianca. Con l'hashtag #YOUNGO twittano anche il meet-up, la riunione improvvisata nella zona Blu di Bab Ighli, la sede della Conferenza Onu sul clima, per ricordane quanto sia urgente la situazione climatica internazionale. "Facciamo appello alla solidarietà globale", dicono e cambiano l'intestazione della "to-do-list", l'elenco di cose urgenti da fare per salvare il pianeta. Indirizzato inizialmente ai candidati presidenti Usa, ora è rivolto ai cittadini. Un cambio di rotta, dicono, per andare avanti: la salute del mondo dipende da ciascuno di noi.
Conferenza va avanti,' non dipende dai cambi di governo'
"Trump alla Casa Bianca? La Conferenza va avanti lo stesso". Cosi' i partecipanti alla Conferenza Onu sul clima in corso nella citta' marocchina. Con la ratifica di 103 paesi, si sottolinea ancora, l'accordo di Parigi viaggia ormai sui binari sicuri della presa di coscienza ambientalista: troppo tardi per fermare la macchina operativa. In più, spiegano gli addetti ai lavori, "Il negoziato è studiato per dipendere il meno possibile dai cambi di governo dei singoli stati". Occorrono "quattro anni per uscire dall'accordo - ha detto la presidente della Cop21 Segolene Royal -, e uno di preavviso". Intanto, a Bab Ighli, la sede della COP22, è il giorno dell'Acqua e della società civile.