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Agenzia meteo Onu, 2016 verso record storico caldo

Gia' nel 2015 era stato stabilito il primato

Redazione ANSA

(di Stefano Secondino)

Il 2015 è stato l'anno più caldo della storia, almeno da quando si rileva la temperatura con criteri scientifici. Ma il 2016 rischia di essere ancora peggio, battendo il record dell'anno precedente. Colpa di El Nino, il periodico riscaldamento del Pacifico sudorientale, ma colpa soprattutto del riscaldamento globale, dovuto ai gas serra prodotti dall'uomo. Le temperature medie del 2016 si avviano ad essere superiori di 1,2 gradi rispetto ai livelli pre-industriali, pericolosamente vicine al limite massimo dei 2 gradi fissato dall'Accordo di Parigi. La previsione arriva dall'Organizzazione Meteorologica Mondiale (WMO), l'agenzia dell'Onu per la meteorologia. La WMO ha diffuso oggi, in occasione della Conferenza sul clima Cop22 di Marrakech, una anticipazione del suo rapporto sul cambiamento climatico che sarà pubblicato all'inizio del 2017. "Le temperature globali da gennaio a settembre 2016 sono state di circa 1,2 gradi Celsius sui livelli pre-industriali - scrive l'agenzia delle Nazioni Unite -. Le temperature hanno avuto un picco nei primi mesi dell'anno a causa del potente evento El Nino del 2015-2016. Dati preliminari di ottobre mostrano che sono a un livello sufficientemente alto perché il 2016 rimanga negli annali con il titolo di anno più caldo. Questo significa che 16 dei 17 anni più caldi sono stati in questo secolo". Già il 2014 aveva battuto il record di anno più caldo della storia, per essere sorpassato subito dopo dal 2015. E ora il 2016 minaccia di alzare ancora l'asticella, per il terzo anno consecutivo. "Le concentrazioni dei principali gas serra nell'atmosfera continuano ad aumentare fino a nuovi record", scrive la WMO. Quest'anno il gas serra principale, l'anidride carbonica, ha raggiunto il valore medio di 400 parti per milione. "I ghiacci artici restano a livelli molto bassi - prosegue l'agenzia Onu - e c'è stato un significativo e molto anticipato scioglimento della calotta ghiacciata della Groenlandia". "Un altro anno. Un altro record - ha commentato amaro il segretario generale della WMO, Petteri Taalas -. Molte regioni artiche e sub-artiche in Russia, Alaska e nel nordovest del Canada erano almeno 3 gradi sopra la media". Il riscaldamento globale porta desertificazione e siccità, ma al contempo aumenta l'evaporazione e la massa di vapore acqueo nell'atmosfera. Tempeste e uragani diventano più potenti e frequenti, con inondazioni e devastazioni sempre più pesanti. Siccità, alluvioni e innalzamento del livello del mare per la WMO costringono anche i popoli a migrare o li spingono a combattere per risorse sempre più scarse. Ma se l'Onu disegna uno scenario futuro da incubo, un po' di speranza arriva oggi da una ricerca dell'università dell'East Anglia e del Global Carbon Project: le emissioni globali di anidride carbonica, principale gas serra, nel 2016 rimarranno quasi stabili (+0,2 rispetto al 2015), per il terzo anno consecutivo. Nel 2015 non c'era stato aumento, nel 2014 era stato dello 0,7%. Merito soprattutto della Cina che consuma meno carbone e degli Stati Uniti che hanno tagliato le emissioni. Pechino ha ribadito che vuole continuare a lavorare per rispettare gli obiettivi di Parigi. Resta da vedere cosa farà il presidente eletto Donald Trump, che vorrebbe invece uscire dall'Accordo di Parigi.

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