I sussidi alle fonti fossili di energia (carbone, derivati del petrolio, gas) sono aumentati del 10,4% a livello mondiale dal 2013. Eppure, eliminarli consentirebbe di ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) di 750 milioni di tonnellate (5,8% delle emissioni globali al 2020), contribuendo al raggiungimento della metà dell'obiettivo dell'Accordo di Parigi sul clima, ovvero il contenimento del riscaldamento globale entro i 2 gradi dai livelli pre-industriali. Lo sostiene la ong ambientalista Legambiente nel suo dossier "Stop sussidi alle fonti fossili", presentato oggi in occasione della Conferenza Onu sul clima Cop22 a Marrakech.
"Oggi le fonti rinnovabili sono una alternativa concreta e sempre più conveniente - scrive Legambiente -. E' quindi semplicemente assurdo che l'estrazione e il consumo di petrolio, carbone e gas ancora beneficino di sussidi". Secondo il Fondo Monetario Internazionale, nel 2015 i sussidi alle fonti fossili sono stati pari a 5.300 miliardi di dollari (10 milioni di dollari al minuto), quanto il 6,5% del PIL mondiale e più della spesa sanitaria totale di tutti i governi del mondo. Hanno visto un aumento del 10,4% rispetto al 2013. Questa crescita in Europa è stata superiore alla media globale e si prevede un ulteriore incremento del sostegno alle fonti fossili dell'11,6%, con 231 miliardi di dollari di investimento. Tra i maggiori investitori, la Cina con 2.272 miliardi (+22%), seguita da Stati Uniti con 699 miliardi (+14%) e Russia con 335 miliardi (5.7%). In Europa, la maggior sostenitrice delle fonti fossili è la Germania con 55,6 miliardi di dollari (+10.5%), seguita da Regno Unito con 41,2 miliardi (+12.2%), Francia con 30,1 miliardi (+13.2%), Spagna (24,1 miliardi), Repubblica Ceca (17,5 miliardi) e Italia (13,2 miliardi). Secondo l'ultimo rapporto della ong InfluenceMap, tra i paesi del G7 l'Italia è quello con i maggiori sussidi alle fonti fossili in rapporto al PIL: lo 0,63%, a fronte di una media europea dello 0,17% e molto oltre lo 0,20% degli Stati Uniti e lo 0,23% della Germania. "Il nostro Paese - dice il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini - continua a comportarsi come se il problema dei sussidi alle fonti fossili non esistesse. Anche la legge di Stabilità 2017 ignora l'argomento e prevede sussidi diretti e indiretti alle fossili".