- ROMA - I cambiamenti climatici incidono sulle migrazioni degli uccelli: con l'aumento delle temperature globali diverse specie raggiungono in anticipo i siti di nidificazione andando incontro a una possibile scarsità di cibo e spazi. È quanto emerge da uno studio dell'Università di Edimburgo pubblicato sul Journal of Animal Ecology e riportato dal sito della Bbc.
I ricercatori hanno preso in esame centinaia di specie di uccelli migratori appartenenti a ogni continente e hanno scoperto che in media raggiungono i luoghi di riproduzione estiva con circa un giorno di anticipo per ogni grado in più sulla media delle temperature di stagione. Potrebbe sembrare un dettaglio, ma gli scienziati sottolineano che arrivare nei siti di riproduzione al momento sbagliato - sia pure di pochi giorni - potrebbe significare la perdita della massima disponibilità di risorse vitali come cibo e spazi per la nidificazione. Anche un ritardo nell'arrivo dei luoghi di allevamento può influenzare la tempistica della schiusa delle uova e le possibilità di sopravvivenza dei pulcini.
I migratori su lunghe distanze paradossalmente potrebbero affrontare le conseguenze peggiori anche se sono meno sensibili all'aumento delle temperature: se le altre specie arrivano prima tolgono le risorse a disposizione.