Attraversare il Polo Nord d'estate su di un rompighiaccio, dalle Svalbard alla Siberia. Poi a novembre lasciare imprigionare la nave nei ghiacci, usandola come base per esplorare la banchisa nella gelida notte polare. Infine, a primavera far trascinare indietro la nave dai ghiacci e dalle correnti, fino allo stretto fra le Svalbard e la Groenlandia.
Era l'impresa tentata nel 1893 dall'esploratore norvegese Fridtjof Nansen. Ed è il progetto che sarà attuato nel 2019 da una spedizione scientifica internazionale, questa volta per studiare gli effetti del riscaldamento globale sul Polo Nord. La missione, battezzata Mosaic (Multidisciplinary drifting Observatory for the Study of Arctic Climate), riunisce 50 istituzioni scientifiche da 14 paesi, compresi Usa e Russia.
La nave di Nansen si chiamava Fram, e alla fine fu abbandonata dall'esploratore, che proseguì con gli sci fino a una base inglese. Il vascello però in primavera si liberò dai ghiacci e tornò intatto in mare aperto.
La nave della spedizione Mosaic sarà il rompighiaccio Polarstern. Partirà nell'estate 2019 dallo stretto fra le Svalbard e la Groenlandia, lo stretto di Fram, e arriverà vicino alla costa della Siberia. Qui a novembre si lascerà imprigionare dai ghiacci.
Nell'inverno e nella notte polare, con temperature fino a -50, i ricercatori studieranno gli effetti del cambiamento climatico sull'Artico, usando centraline sulla banchina polare e palloni ad elio per rilevazioni nell'atmosfera. L'estate scorsa l'estensione dei ghiacci polari ha raggiunto il suo secondo minimo storico, a causa del riscaldamento globale.
Nella primavera del 2020, con lo scioglimento dei ghiacci la nave sarà riportata dalle correnti allo Stretto di Fram. (ANSA).