PECHINO - La Cina conferma tutti gli impegni sul taglio dei gas serra nonostante il presidente Usa Donald Trump abbia allentato le restrizioni sull'uso dei combustibili fossili, in una sorta di passo indietro: il portavoce del ministero degli Esteri, Lu Kang, ha affermato che si tratta di "una sfida di fronte a tutto il genere umano" e Pechino ha tutta l'intenzione di tener fede e sostenere l'accordo sul clima faticosamente raggiunto a Parigi. Dopo la decisione di Trump sulla forma del decreto per rivedere le norme della riduzione delle emissioni inquinanti delle industrie americane, contenute nel Clean Air Act (eredità di Barack Obama), la Cina ha ribadito che l'accordo siglato sotto l'egida Onu ha rappresentato una "pietra miliare" grazie allo sforzo congiunto dei due Paesi. Pechino "promette di mantenere i suoi obblighi al 100%", ha assicurato Lu, in conferenza stampa. "Non importa quali siano i cambiamenti di politiche degli altri Paesi sul clima, come grande responsabile Paese in via di sviluppo, la determinazione, i goal, la politica e le azione della Cina non cambieranno". Gli Usa sono i secondi produttori, dopo Pechino, di gas responsabili dell'effetto serra: l'ordine esecutivo di Trump, tuttavia, non dice se Washington debba ritirarsi del tutto dall'accordo di riferimento a causa delle differenti posizioni che sarebbero emerse nella stessa amministrazione. Gli Stati Uniti si sono assunti l'onere di tagliare i gas serra del 26-28% entro il 2025 rispetto ai livelli del 2005. La Cina ha invece promesso una brusca correzione sull'uso del carbone, tra i principali fattori inquinanti e di produzione di anidride carbonica. Proprio il cammino negoziale sul clima, tra i temi che più hanno avvicinato i presidenti Xi Jinping e Barack Obama, ha trovato il momento clou con la firma posta da entrambi in calce all'accordo "storico" di settembre 2016, a margine del summit G20 di Hangzhou, sotto lo sguardo dell'ex segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon.