Quattordici procuratori generali statunitensi hanno scritto a Donald Trump per chiedere al presidente Usa di non fare marcia indietro sull'accordo di Parigi, siglato nel dicembre 2015 da circa 200 Paesi per ridurre le emissioni di gas serra in modo da arginare il riscaldamento terrestre.
Il cambiamento climatico - scrivono i responsabili della giustizia dei 14 Stati, dall'Oregon a New York, dal North Carolina al Massachusetts - "minaccia la nostra sicurezza nazionale, l'economia, la salute e il benessere".
"Il cambiamento climatico, se lasciato indisturbato, porterà a disastri ambientali globali su una scala che probabilmente non riusciamo nemmeno a immaginare", si legge nella lettera. "Eppure abbiamo motivo di speranza", poiché "l'accordo di Parigi, negoziato sotto la guida americana e ratificato dalla grande maggioranza dei Paesi del mondo, ha il potenziale di invertire la traiettoria".
La richiesta rivolta a Trump è quindi quella di "ribadire l'impegno degli Stati Uniti ad adempiere alle proprie responsabilità nell'ambito dell'accordo di Parigi. Il benessere del nostro pianeta, la capacità degli Usa di continuare a prosperare e a fare progressi, il futuro dei nostri figli e nipoti - concludono i procuratori - dipende da questo".