L'india non sarà in grado di mantenere gli impegni presi per l'accordo di Parigi sul clima se porterà avanti i progetti di costruzione di circa 370 nuove centrali a carbone per alimentare la sua crescente economia industriale. E' quanto sostiene un team di ricercatori dell'università della California a Irvine in uno studio pubblicato sulla rivista Earth's Future.
L'India si è impegnata a ridurre la propria intensità di emissioni - e cioè la quantità di CO2 rilasciata in atmosfera per ogni punto percentuale di Pil - di circa il 35% nel 2030 rispetto al livello del 2005, aumentando al contempo la quota di energie rinnovabili. La pianificata costruzione di impianti a carbone, osservano però gli esperti, "renderebbe quasi impossibile mantenere quelle promesse".
L'India si appoggia già pesantemente sul carbone, che copre il 70% del fabbisogno elettrico. Il combustibile, ampiamente disponibile ed economico nel Paese, potrebbe rappresentare la via più facile per portare l'elettricità ai 300 milioni di indiani che ne sono sprovvisti.
La costruzione di nuovi impianti in India, avvertono tuttavia gli studiosi, "potrebbe già da sola compromettere l'obiettivo climatico più ambizioso convenuto sul piano internazionale", e cioè limitare l'aumento della temperatura globale a 1,5 gradi rispetto al periodo preindustriale.