ROMA - Tra le conseguenze dei cambiamenti climatici per la salute dell'uomo potrebbe esserci anche l'aumento dei casi di asma allergico per via del possibile prolungamento della stagione dei pollini causato dai gas serra.
Secondo uno studio americano in futuro le visite al pronto soccorso per questo problema, soprattutto di bambini, aumenteranno.
Pubblicato sulla rivista GeoHealth, lo studio è dell'American Geophysical Union. I ricercatori affermano che se le emissioni di gas a effetto serra continueranno ad aumentare, entro la fine di questo secolo la stagione del polline di quercia in alcuni luoghi potrebbe durare fino a otto giorni. Questo, aggiungono, significa che le persone allergiche, in particolare i bambini, vi saranno esposte per più tempo, con maggiore probabilità di soffrire d'asma. Ciò, entro il 2090, potrebbe aumentare le visite in pronto soccorso anche del 10% negli Usa, con visite supplementari che graverebbero per altri 10,4 milioni di dollari su costi sanitari stimati in oltre 346 milioni per quell'orizzonte temporale. L'asma allergico associato al polline di quercia ogni anno manda in ospedale negli Usa circa 20 mila persone, di cui il 70% con età inferiore ai 18 anni.
Studi precedenti, ricordano gli scienziati, hanno già evidenziato che la maggiore concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera ha spinto l'ambrosia, pianta che scatena forti allergie, a una maggiore produzione di polline.