Creare un Osservatorio permanente su acqua e agricoltura come propone la presidenza maltese dell'Ue. Investire molto di più sugli strumenti di gestione del rischio, semplificandoli. Trasferire e condividere l'innovazione per aumentare la redditività del settore agricolo, in particolare dei piccoli produttori. Sostenere un piano straordinario di investimenti per incrementare la disponibilità della risorsa idrica evitando che nei periodi di inondazioni, l'eccesso di acqua determini catastrofi naturali. Sono queste per l'Italia le grandi linee da seguire per consentire al settore agricolo di adattarsi ai cambiamenti climatici, illustrata oggi a Malta ai partner europei dal ministro delle Politiche agricola e alimentari Maurizio Martina.
Sulla connessione tra cibo e acqua e clima, si stanno confrontando a La Valletta, i ministri dell'agricoltura dell'Ue.
L'obiettivo: consolidare, semplificare e introdurre strumenti adeguati a fronteggiare le nuove sfide.
Per quanto riguarda la gestione del rischio, per Martina occorre investire molto di più in nuovi strumenti, semplificandone la gestione, rendendoli più efficaci e più aderenti alle esigenze del mondo produttivo. Bisogna prendere a riferimento - dice - non solo i rischi meteorologici, ma anche quelli legati alle perturbazioni di mercato, per offrire garanzie concrete di tutela del reddito delle imprese. Si tratta anche trasferire la gestione del rischio ''dal secondo pilastro della Pac (il mondo rurale ndr) al primo pilastro (gli aiuti diretti ndr), trasformando il contributo agli agricoltori in una componente volontaria dei pagamenti diretti, da concedere a chi decide di assicurare la propria produzione o di aderire ad un'altra misura di stabilizzazione del reddito''.