CAMERINO (MACERATA) - La siccità di questa estate, e non il terremoto di un anno fa, ha quasi prosciugato il Lago di Pilato, uno dei più importanti ecosistemi glaciali relitti dell'Appennino, nel Parco dei Monti Sibillini. Lo documenta uno studio analitico comunicato all'ANSA dal presidente dell'Ordine dei Geologi delle Marche Pietro Farabollini, docente dell'Università di Camerino. Il Lago è stato monitorato per tutto l'anno dopo il sisma del 24 agosto 2016; è stata misurata a più riprese la temperatura in quota (22 gradi alle 12:30 del 23 agosto), e sono state scattate fotografie a intervalli regolari, in particolare fra giugno e agosto, quando si è registrato un deficit di precipitazioni pari al 60-70%. Il responso è inequivocabile: i famosi ''occhiali'' del Lago, gli anelli concentrici a quote decrescenti sul fondo delle due conche, non esistono più, ''evaporati a causa delle alte temperature e della totale assenza di precipitazioni''.