ROMA - Contenere il riscaldamento globale al di sotto dei 2 gradi centigradi, dunque rispettare gli accordi di Parigi, è l'unica chance per garantire la sopravvivenza delle barriere coralline nel mondo. Lo afferma in un articolo su Science David Obura, che presiede il gruppo di lavoro sui coralli dell'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn).
Gli ultimi dati disponibili, spiega lo Iucn, mostrano che nel mondo i "reef" hanno una possibilità di sopravvivere nel lungo periodo solo se il "global warming" resta al di sotto della fatidica soglia dei 2 gradi, anche se questo obiettivo potrebbe non bastare o arrivare troppo tardi per molti ecosistemi. "Siamo a un passo da un mondo senza coralli e l'unico modo per evitarlo è con la piena attuazione degli accordi di Parigi sul clima", sottolinea Inger Andersen, direttore generale Iucn. "Non possiamo permetterci di perdere questi ricchi e unici ecosistemi che forniscono cibo, mezzi di sussistenza e protezione costiera a 500 milioni di persone nel mondo", aggiunge.
"C'è bisogno di un'urgente azione globale per ridurre le emissioni di gas a effetto serra se vogliamo aiutare le barriere a riprendersi dalla devastante ondata di sbiancamento che abbiamo visto negli ultimi tre anni e che in futuro si intensificherà", spiega Obura. E oltre a limitare la "febbre del pianeta", ricorda il ricercatore su Science, non bisogna sottovalutare tutte le altre minacce per le barriere coralline non correlate al clima: in primis inquinamento ed eccesso di pesca.