BRUXELLES - Nella notte le istituzioni Ue hanno raggiunto un accordo provvisorio sul nuovo assetto del mercato delle emissioni (Ets), uno dei pilastri delle politiche europee sul clima. Per considerarsi definitivo l'accordo deve però tornare in consiglio, per ottenere il placet dei rappresentanti dei paesi Ue. Si tratta comunque di un risultato politico importante visto lo svolgersi della conferenza delle parti sul clima a Bonn. "L'accordo di oggi dimostra che l'Unione europea sta trasformando l'impegno e l'ambizione di Parigi in azioni concrete", esulta il commissario al clima Miguel Arias Canete.
Il testo approvato prevede misure per assorbire il surplus di crediti che ha messo in crisi il mercato delle emissioni negli anni scorsi e per frenare, con la concessione di crediti gratuiti, la delocalizzazione delle imprese a causa dell'incremento dei costi di produzione legati alle politiche sul clima. Si stabilisce anche un meccanismo di compensazione finanziaria per i paesi Ue a basso reddito procapite che sono più indietro nella transizione a un'economia a ridotta dipendenza dalle fonti fossili di energia. L'obiettivo è di ridurre le emissioni di gas a effetto serra dei principali impianti industriali entro il 2030 del 43% rispetto ai livelli del 2005.
Bocciano l'accordo le Ong che definiscono 'vergognoso'. Lascia ancora troppi margini - denunciano in tre differenti comunicati Wwf, Climate Action Network e Carbon Market Watch - in forma di concessione di quote carbonio gratuite, agli Stati per sussidiare la produzione di energia da fonti fossili e le industrie 'energivore'.
Secondo il Wwf, l'accordo è "vergognoso" perché fa in modo che i settori con maggiori emissioni dell'Ue siano "pagati per inquinare, invece di pagare perché inquinano". "L'Ets continuerà a essere insignificante come è stato negli ultimi due anni perché l'Ue permette che il suo strumento di punta per l'azione climatica continui a sovvenzionare impianti a carbone", attacca il Climate Action Network. "L'accordo - rilancia Carbon Market Watch - ignora l'urgenza di ridurre rapidamente le emissioni e fornisce miliardi di sussidi all'inquinamento, il che significa che l'Ets continuerà a fallire nello stimolare gli investimenti verdi e eliminare il carbone".
Secondo Business Europe (Be), l'organizzazione dell'industria europea, l'accordo provvisorio sull'Ets non prevede crediti gratuiti sufficienti per le industrie esposte a perdite di investimento. Il direttore generale di Be, Markus J. Beyrer, saluta positivamente il rafforzamento dell'Ets "quale strumento principale per ridurre in modo efficace le emissioni in Europa attraverso un prezzo significativo del carbonio". Ma, prosegue Beyrer, "l'accordo non prevede sufficienti quote a titolo gratuito per le industrie esposte a perdite d'investimento".