ROMA - Oltre a causare squilibri negli ecosistemi di ogni latitudine, il riscaldamento globale potrebbe anche "restringere" i volatili, ridurne le dimensioni. Lo suggerisce uno studio pubblicato sulla rivista The Auk: Ornithological Advances, che ha analizzato le dimensioni di una specie di passero in Australia e Nuova Zelanda relazionandole alle temperature registrate nel periodo in cui questi uccelli si riproducono.
I biologi riconoscono che gli animali che vivono in climi più freddi tendono ad avere corpi più grandi, presumibilmente come forma di adattamento per ridurre la dispersione di calore.
Guidato dall'Università di Macquarie, a Sydney, il team di ricercatori ha misurato alcuni esemplari di passero europeo, una specie introdotta in Australia e Nuova Zelanda a metà del XIX secolo. Gli uccelli sono stati catturati da circa 30 luoghi diversi. Gli scienziati hanno scoperto che le massime registrate in estate, nel periodo di riproduzione dei volatili, erano un indicatore significativo per la previsione delle dimensioni in età adulta. Avevano un peso maggiore delle minime invernali.
Questo, spiegano i ricercatori, supporta l'idea che il calore eccessivo durante lo sviluppo possa influenzare la crescita degli uccelli per tutta la vita. Elemento che preoccupa perché l'aumento delle temperature estive a causa dei cambiamenti climatici potrebbe ridurre le dimensioni medie degli uccelli adulti, con potenziali effetti sulla loro salute.