Europa promossa per i piani climatici urbani, cioè quelli di mitigazione per contenere le emissioni di gas serra e quelli di adattamento per ridurre la vulnerabilità dei territori. I più virtuosi sono i Paesi del Centro e Nord Europa, ma anche in Italia l'impegno è alto grazie al Patto dei Sindaci. Lo rileva uno studio internazionale - a cui ha partecipato l'Italia con il Cnr - su un campione di 885 città appartenenti a 28 Stati dell'Unione Europea, secondo cui il 66% dispone di un piano di mitigazione, il 26% di un piano di adattamento e il 17% di un piano clima integrato, che copre entrambi gli aspetti.
"In Italia, in particolare, 58 su 76 città analizzate sono firmatarie del Patto dei Sindaci e di queste 56 sono dotate di un Piano d'azione per l'energia sostenibile (Paes). Soltanto Bologna e Ancona, però, hanno sviluppato un piano di adattamento nell'ambito di progetti europei (rispettivamente Life Blueap e Life Act) anche se altre città hanno avviato un processo di pianificazione per identificare le vulnerabilità climatiche dei loro territori", spiega Filomena Pietrapertosa, ricercatrice Imaa-Cnr.
"Il 40% di tutte le città analizzate aderisce al Patto dei Sindaci e di queste, il 94% dispone di un Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile-Paes" aggiunge Monica Salvia, ricercatrice Imaa-Cnr spiegando che "la ricerca mostra una distribuzione disomogenea, con una predominanza di piani climatici urbani sviluppati nell'Europa centrale e settentrionale e nelle città con oltre 500 mila abitanti". L'80%, prosegue, "è dotato di piani sviluppati autonomamente o in risposta alla legislazione nazionale in materia, che impone tale obbligo in Danimarca, Francia, Slovacchia e Regno Unito. A influenzare positivamente lo sviluppo di questi strumenti è anche la partecipazione a network europei quali il Patto dei Sindaci o progetti internazionali quali Life e Interreg".
Lo studio internazionale, pubblicato su Journal of Cleaner Production al quale ha partecipato l'Istituto di metodologie per l'analisi ambientale del Cnr di Potenza, è l'analisi più completa dei piani climatici europei finora realizzata.
Le città italiane del campione analizzato dotate di PAES: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Firenze, Bari, Bologna, Catania, Venezia, Verona, Cremona, Trento, Trieste, Ancona, Pescara, Campobasso, Potenza, Sassari, Cagliari, Padova, Modena, Salerno, Piacenza, Bolzano, Udine, La Spezia, Lecce, Barletta, Pesaro, Pisa, Treviso, Busto Arsizio, Pavia, Massa, Cosenza, Savona, Matera, Acireale, Pordenone, Messina, Prato, Parma, Livorno, Reggio nell'Emilia, Ravenna, Ferrara, Rimini, Monza, Bergamo, Forlì, Latina, Vicenza, Novara, Giugliano in Campania.
Didascalia figura: Stato dei piani clima locali in 885 città dell'Unione europea (esclusi i PAES sviluppati nel Patto dei Sindaci). In arancione chiaro i Paesi in cui non è obbligatorio sviluppare piani locali per il clima; mentre i Paesi evidenziati in arancione scuro rendono obbligatorio per le città e le amministrazioni locali più grandi sviluppare piani locali per la mitigazione del clima (Slovacchia) o piani locali di adattamento al clima (Danimarca) o entrambi (Francia, Regno Unito).