ROMA - Secondo due americani su tre (67%), il governo Usa sta facendo poco per proteggere il Pianeta dal cambiamento climatico. A dirlo è un sondaggio condotto dal Pew Research Center su un campione di 2.500 statunitensi. Per il 69% l'amministrazione Trump - che ha fatto marcia indietro sull'accordo di Parigi - non sta facendo abbastanza per proteggere la qualità di fiumi e laghi, e il 64% pensa lo stesso in merito alla qualità dell'aria.
Stando all'indagine, la maggioranza degli americani (53%) ritiene che il riscaldamento globale sia dovuto in larga misura alle attività umane. Il 29% si dice convinto che il fenomeno dipenda da cause naturali, mentre per il 17% non ci sono prove certe dell'esistenza del riscaldamento terrestre.
Il sondaggio delinea una divergenza di opinioni tra democratici e repubblicani: tre quarti dei dem credono che la colpa del cambiamento climatico sia dell'uomo, contro un quarto dei repubblicani. In merito alle politiche sul clima, per il 72% dei repubblicani sono inutili o fanno più male che bene, e per il 52% danneggiano l'economia. Il 66% dei democratici ritiene invece che aiutino l'ambiente, il 39% pensa che non danneggino l'economia e il 45% crede che portino vantaggi.
Sul fronte energetico, un'ampia maggioranza degli statunitensi è favorevole ad espandere il solare (89%) e l'eolico (85%), mentre sono poco più di un terzo a sostenere un'espansione del fracking (39%), delle trivelle offshore (39%) e dell'estrazione del carbone (37%). Il 44% dice sì a più nucleare.
Anche nell'energia emergono differenze politiche: poco meno di due repubblicani su tre, contro il 20% dei democratici, appoggiano un aumento delle perforazioni offshore, del carbone e del fracking. Se tra i democratici non ci sono differenze generazionali, lo stesso non vale nell'altro schieramento. Il 75% dei repubblicani della generazione dei baby boomers, ad esempio, è a favore delle trivellazioni in mare, contro il 44% dei millennials.