"Vi sono anche alcune motivazioni etiche profonde per incamminarci verso una transizione energetica globale con un senso di urgenza", ha detto il Papa ai partecipanti al Simposio per i dirigenti delle principali imprese del settore petrolifero e dell'energia svoltosi in Vaticano. "Come sappiamo, siamo colpiti dalle crisi climatiche - ha spiegato -. Tuttavia, gli effetti del cambiamento climatico non sono distribuiti in modo uniforme.
Sono i poveri a soffrire maggiormente delle devastazioni del riscaldamento globale, con le crescenti perturbazioni in campo agricolo, l'insicurezza della disponibilità d'acqua e l'esposizione a gravi eventi meteorologici". "Molti di quanti possono a malapena permetterselo sono già costretti ad abbandonare le loro case e a migrare in altri luoghi, senza sapere come verranno accolti - ha aggiunto -. Molti di più dovranno farlo in futuro. La transizione verso l'energia accessibile e pulita è una responsabilità che abbiamo verso milioni di nostri fratelli e sorelle nel mondo, verso i Paesi poveri e verso le generazioni che verranno".
Il Papa: 'La civiltà vuole energia, energia non annulli civiltà' - Due anni e mezzo dopo l'accordo di Parigi, "le emissioni di CO2 e le concentrazioni atmosferiche dovute ai gas-serra sono sempre molto alte. Questo è piuttosto inquietante e preoccupante". Così il Papa, secondo cui "destano preoccupazione anche le continue esplorazioni per nuove riserve di combustibile fossile". "Ecco perché c'è bisogno di discutere insieme - industriali, investitori, ricercatori e utenti - riguardo alla transizione e ricerca di alternative", ha detto. "La civiltà richiede energia, ma l'uso dell'energia non deve distruggere la civiltà!".