ROMA - Il riscaldamento globale fa fare meno bambini. Lo sostiene una ricerca dei demografi dell'Università della California (Ucla), pubblicata sulla rivista "Demography".
Nove mesi dopo le ondate di calore, i ricercatori hanno riscontrato una diminuzione delle nascite nei territori degli Stati Uniti dove si sono verificate. Secondo gli studiosi, il fenomeno è dovuto al fatto che il caldo riduce la fertilità maschile, nonostante non riduca l'attività sessuale.
"Abbiamo stimato gli effetti degli shock di temperatura sui tassi di nascita negli Stati Uniti fra il 1931 e il 2010 - si legge nello studio - Abbiamo riscontrato che i giorni con una temperatura media sopra gli 80 gradi Farenheit (26,6 Celsius) causano un notevole declino dei tassi di nascita dagli 8 ai 10 mesi successivi".
"Presentiamo anche nuove prove che il clima caldo più probabilmente danneggia la fertilità attraverso la salute riproduttiva, mentre non danneggia l'attività sessuale - concludono i ricercatori californiani -. Prove storiche indicano che l'aria condizionata può essere usata per compensare sostanzialmente i costi sulla fertilità delle alte temperature".