ROMA - L'uragano Florence avrebbe la metà della pioggia se non ci fossero gli effetti dei cambiamenti climatici, con l'aumento delle temperature che ha messo il 'turbo' a questo e altri eventi catastrofici. Lo afferma uno studio della Stony Brook University americana e del Lawrence Berkeley National Laboratory, pubblicato sul sito dell'università e ripreso da diversi media Usa.
L'uragano ha appena toccato terra in Nord Carolina, dove si prevedono diversi giorni di pioggia torrenziale. I ricercatori hanno applicato un modello matematico ai dati su Florence per stimare quanto i cambiamenti climatici indotti dall'uomo abbiano contribuito alle dimensioni. Dai calcoli è emerso che l'uragano porta il 50% di pioggia in più ed ha un diametro 80 chilometri maggiore rispetto a quanto avrebbe in assenza dell'aumento della temperatura atmosferica e dell'acqua. "I pericoli dei cambiamenti climatici sono già qui - commenta Michael Wehner, uno degli autori, alla rivista del Mit -. Se l'oceano e l'atmosfera fossero un po' più fredde e l'aria meno umida Florence avrebbe molta meno pioggia". Gli stessi esperti avevano fatto il calcolo per l'uragano Harvey, che ha colpito gli Usa nel 2017. In quel caso l'effetto dell'uomo aveva aumentato le precipitazioni del 18%.