ROMA -Nove tecnologie per "riassorbire" la CO2 potrebbero portare il Regno Unito al traguardo delle zero emissioni di gas serra al 2050, combinate con il taglio vero e proprio delle emissioni. Quali siano queste 9 tecnologie lo spiega una ricerca della Royal Society e della Royal Academy of Engineering, riportata dal sito Carbon Brief.
La Gran Bretagna emette oggi gas serra per 450 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti all'anno. Secondo il Comitato sul cambiamento climatico (organismo indipendente di consulenza del governo di Londra), con politiche adeguate di tagli delle emissioni, il paese può arrivare al 2050 a produrre solo 130 milioni di tonnellate.
Questi gas serra residui sono difficilmente eliminabili, per esempio dall'agricoltura o dall'aviazione. Secondo lo studio di Royal Society e Royal Academy of Engineering, si possono però adottare "tecnologie per le emissioni negative" (NET) che permettono di compensare anche questi 130 milioni, arrivando al traguardo delle "zero emissioni".
Le NET sono in pratica tecniche per riassorbire la CO2, complementari rispetto al tradizionale taglio delle emissioni di anidride carbonica (ad esempio attraverso il passaggio a fonti rinnovabili e veicoli elettrici). Cinque delle tecnologie elencate nella ricerca sono già collaudate e di pronto utilizzo: piantare foreste, ripristinare torbiere e zone umide, aumentare il carbonio stoccato nel terreno, costruire con legno o biomasse, usare cemento a basso contenuto di carbonio.
Altre 4 tecnologie esistono già a livello sperimentale, ma sono da sviluppare su scala industriale: corrosione atmosferica aumentata, biocarbone, cattura e stoccaggio della CO2 nell'aria, cattura e stoccaggio della CO2 dalla produzione di bioenergia.
La "corrosione atmosferica aumentata" consiste nello spargere silicati sul terreno per accelerare il processo naturale che trasforma l'anidride carbonica in bicarbonato. La tecnologia del "biocarbone" prevede lo spargimento di un carbone di legna che aumenta lo stoccaggio di carbonio da parte del suolo.
Le altre due tecniche riguardano la cattura e stoccaggio della CO2 (CCS, Carbon Capture and Storage). La prima consiste nel risucchiare e imprigionare sottoterra l'anidride carbonica presente in atmosfera. La seconda prevede la produzione di bioenergia e la successiva cattura e stoccaggio della CO2 prodotta. Queste tecnologie sono già esistenti, ma al momento non sono economicamente sostenibili. Per renderle utilizzabili, servono enormi investimenti in ricerca e sviluppo.
Il carbon storage sarebbe la tecnologia di emissioni negative più importante, in grado di assorbire al 2050 75 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 in Gran Bretagna, la maggior parte di quanto prodotto (58%). Gli ambientalisti però sono contrari. A loro avviso, queste tecnologie permettono di continuare ad utilizzare le fonti fossili e sono un disincentivo al passaggio alle fonti rinnovabili.