Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

22 scienziati australialiani chiedono lo stop dell'energia a carbone

"Per riduzione CO2 servono cambiamenti senza precedenti"

Redazione ANSA SYDNEY

SYDNEY - Ventidue scienziati e professionisti medici australiani, fra cui i premi Nobel Peter Doherty e Tilman Ruff e l'ex australiana dell'anno Fiona Stanley, esortano il governo conservatore australiano a eliminare gradualmente entro il 2050 la produzione di energia dal carbone, in linea con le raccomandazioni dell'ultimo rapporto dell'Intergovenmental Panel on Climate Change (IPCC). E lamentano che il governo di Scott Morrison abbia di fatto respinto le conclusioni e le raccomandazioni del rapporto, sostenendo di dipendere dal carbone per tenere a freno i prezzi dell'energia.

In una lettera pubblicata sulla rivista medica internazionale The Lancet, gli autori sostengono che così facendo il governo "ignora il dovere di sollecitudine verso il benessere futuro degli australiani e dei nostri vicini immediati". Ed esprimono shock per il rifiuto del governo di dare credito al rapporto di 90 esperti di 40 paesi che hanno fatto riferimento a più di 6000 studi scientifici. La lettera osserva che l'Australia è più vulnerabile di ogni altro paese sviluppato agli scompensi climatici, con gravi danni alla salute e alle condizioni di vita. Questi includono una crescente frequenza, intensità e durata di eventi meteo estremi come ondate di caldo e cicloni.

"Come in altri danni alla salute umana storicamente accertati, come nel caso del tabacco, devono essere superati certi interessi acquisiti ristretti per poter conseguire un cambiamento fondamentale nel consumo di carbone e di altri combustibili fossili", prosegue la lettera, che sollecita una pressione nazionale e internazionale sul governo di Canberra perché sia eliminata progressivamente l'estrazione di carbone e il suo uso per la produzione di energia.

Il rapporto dell'IPCC conclude che sono necessari cambiamenti sociali senza precedenti per conseguire una riduzione globale nell'inquinamento da CO2 del 45% entro il 2030, per contenere l'aumento del riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali. 

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA