Dalle ondate di calore nel Mediterraneo agli incendi nelle pianure americane, fino alle inondazioni che hanno sommerso un terzo del Bangladesh: molti degli eventi meteorologici estremi del 2017 sono stati alimentati dal cambiamento climatico causato dall'uomo. A dirlo è il settimo rapporto "Spiegare gli eventi estremi da una prospettiva climatica", relativo al 2017 e pubblicato sulla rivista Bams (Bulletin of the American Meteorological Society).
Il rapporto, basato sulla ricerca di 120 scienziati di 10 Paesi, identifica 15 eventi estremi dell'anno scorso che il riscaldamento globale ha "reso più probabili", e che in alcuni casi "sarebbero stati virtualmente impossibili senza il cambiamento climatico".
Stando ai risultati, nell'Europa mediterranea il climate change ha triplicato, rispetto al 1950, le probabilità del verificarsi di ondate di calore intense come quelle del 2017.
Nella Cina centro-orientale il caldo record dell'anno scorso un tempo era raro, mentre ora ha una cadenza quinquennale.
Nelle Grandi pianure settentrionali degli Stati Uniti la siccità è una volta e mezza più probabile a causa dell'impatto sull'equilibrio tra precipitazione ed evapotraspirazione dell'umidità del suolo. Le piogge estreme - si legge ancora, sono due volte più probabili in Bangladesh e nella Cina sud-orientale, e 1,5 volte più probabili in Perù.