I cambiamenti climatici hanno un'influenza primaria sui flussi migratori di persone dalla fascia africana del Sahel all'Italia. Lo sostiene uno studio dell'Istituto sull'inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia), pubblicato sulla rivista "Environmental Research Communications".
I ricercatori si sono concentrati sul periodo 1995-2009, precedente alle primavere arabe e alla crisi siriana, escludendo così conflitti recenti ed evidenziando meglio eventuali incidenze climatiche.
"Le migrazioni dalla fascia africana del Sahel all'Italia rappresentano circa il 90% degli ingressi sul nostro territorio dalla rotta mediterranea - afferma Antonello Pasini, ricercatore del Cnr-Iia e coautore dello studio, in collaborazione con Stefano Amendola -. Raccolti poveri ed eventuali carestie, congiuntamente alle ondate di calore durante la stagione di crescita, amplificano il fenomeno migratorio".
Il fattore dominante che ha indotto queste migrazioni sembra essere però la temperatura, tanto da far pensare che il superamento di una soglia di tolleranza termica, umana ed animale, possa avere un ruolo primario sulle variazioni dei flussi migratori.
"Oggi sappiamo che i paesi africani sono molto vicini a queste soglie - ha concluso Pasini -. Ritengo che già ora le evidenze presentate in questo studio vadano seriamente prese in considerazione dal mondo della politica".