L'amministrazione Trump ha presentato formalmente la documentazione per ritirare gli Stati Uniti dall'accordo di Parigi sul clima, mantenendo la sua promessa di rottamare un altro dei capisaldi dell'eredità di Barack Obama. Ma mettendosi contro gran parte della comunità internazionale, a partire dagli alleati europei che in quell'accordo credono e a cui ora viene a mancare l'apporto della maggiore economia mondiale. "Gli Usa hanno ridotto tutti i tipi di emissioni e i risultati parlano da soli", si è difeso il segretario di Stato americano Mike Pompeo, sottolineando come l'America a differenza di molti "ha scelto di seguire un modello realistico e pragmatico. Un approccio - ha aggiunto Pompeo - che si basa sul ricorso a un mix di fonti energetiche e di tecnologie efficienti". E pazienza se si mandano all'aria e si rischiano di vanificare anni e anni di lavoro e di negoziati internazionali che avevano portato a un'intesa firmata nel 2015 da altri 200 Paesi. Del resto Donald Trump non ha mai nascosto che per lui la questione del climate change è una "bufala". E già prima di insediarsi alla Casa Bianca, durante la campagna elettorale del 2015 e 2016, aveva svelato il suo scetticismo verso l'emergenza climatica e verso l'impatto dell'uomo sul surriscaldamento dell'atmosfera terrestre, definendo l'accordo di Parigi un ostacolo allo sviluppo dell'economia: troppo costoso per le imprese americane e un fattore di rischio per migliaia di posti di lavoro nei settori ritenuti inquinanti. E se finora gli Usa non erano usciti dall'accordo è solo per le severissime clausole che furono inserite nel testo, in base alle quali chiunque volesse tirarsi indietro non poteva farlo prima di tre anni. Ora ci vorrà un anno per completare l'intera procedura, con l'uscita definitiva degli Usa dall'accordo prevista per la fine del 2020, dopo le elezioni presidenziali americane. Sono riposte qui le speranze di molti, perche' se Trump non dovesse essere rieletto tutto potrebbe cambiare e tornare come prima. "Gli Stati Uniti - ha spiegato Pompeo - hanno ridotto le emissioni di inquinanti atmosferici che hanno impatto sulla salute umana e sull'ambiente del 74% fra il 1970 e il 2018. E le emissioni di gas serra sono calate del 13% fra il 2005 e il 2017, anche se l'economia è cresciuta del 19%". Risultati che per Trump non lasciano spazio ad alcun tipo di ripensamento. Ma al di là della questione del clima, la decisione di formalizzare l'addio all'accordo di Parigi crea un altro profondo solco tra l'America di Trump e l'Europa, che va ad aggiungersi agli strappi sulla storica intesa del 2015 sul programma nucleare dell'Iran o a quello sul fronte delle politiche commerciale e dei dazi. Il timore di molti è che adesso da parte di Trump parta una vera e propria offensiva contro gli sforzi internazionali per combattere i cambiamenti climatici, incentivando settori come quelli del carbone, del petrolio e del gas naturale.