ROMA - Nell'ultimo decennio i danni alla agricoltura da eventi estremi climatici sono costati 14 mld di euro e, nel solo 2019, 16 regioni italiane hanno chiesto lo stato di calamità naturale a seguito di un disastro naturale. Lo affermano Coldiretti e Anbi, l'associazione che riunisce i consorzi di bonifica, al concorso fotografico Obiettivo Acqua.
Nonostante ogni anno ci siano Regioni che chiedono lo stato di calamità, rileva il presidente Anbi Francesco Vincenzi, meno del 10% dei fondi richiesti dal 2013 al 2019, circa 11 mld, sono stati effettivamente assegnati.
Tra le singole regioni quella che ha richiesto più stati di emergenza negli ultimi sei anni è l'Emilia Romagna, 12 volte, con una richiesta di fondi di 1,3 miliardi di euro, di cui peró sono stati assegnati 124mila euro, mentre l'unica a non averne mai richiesti è il Trentino Alto Adige. "La cultura del paese è emergenziale - ha commentato il direttore generale di Anbi Massimo Gargano -, questi sono dei dati su una questione su cui siamo tutti d'accordo, ma tutto si sostanzia su un assistere in modo notarile a quello che succede. Non c'è nessuna coerenza tra il danno provocato e le azioni successive".
Fra le emergenze da affrontare, ha sottolineato Vincenzi, c'è quella idrica. "Il nostro paese è uno di quelli che consuma più acqua, 160 metri cubi pro capite all'anno, va spiegato che è un bene prezioso e va risparmiata. Siamo uno dei paesi che investe meno su questo settore, basti pensare che le dighe presenti in Italia potrebbero contenere 7 miliardi di metri cubi d'acqua, ma molte sono incompiute, o magari manca solo il collaudo".