CITTA' DEL VATICANO - "Se da un lato non dobbiamo dimenticare che i giovani attendono la parola e l'esempio degli adulti, nello stesso tempo dobbiamo avere ben presente che essi hanno molto da offrire con il loro entusiasmo, con il loro impegno e con la loro sete di verità, attraverso la quale ci richiamano costantemente al fatto che la speranza non è un'utopia e la pace è un bene sempre possibile". Così il Papa nel discorso al Corpo diplomatico accreditato in Vaticano.
"Lo abbiamo visto nel modo con cui molti giovani si stanno impegnando per sensibilizzare i leader politici sulla questione dei cambiamenti climatici", ha sottolineato il Pontefice.
All'argomento il Papa ha dedicato un ampio passo del suo discorso. "La cura della nostra casa comune dev'essere una preoccupazione di tutti e non oggetto di contrapposizione ideologica fra diverse visioni della realtà, né tantomeno fra le generazioni".
Secondo Francesco, "la custodia del luogo che ci è stato donato dal Creatore per vivere non può dunque essere trascurata, né ridursi ad una problematica elitaria". "I giovani ci dicono che non può essere così, poiché esiste una sfida urgente, a tutti i livelli, di proteggere la nostra casa comune e 'di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale'", ha proseguito.
"Essi - ha indicato - ci richiamano all'urgenza di una conversione ecologica, che 'va intesa in maniera integrale, come una trasformazione delle relazioni che intratteniamo con le nostre sorelle e i nostri fratelli, con gli altri esseri viventi, con il creato nella sua ricchissima varietà, con il Creatore che è origine di ogni vita'".
Papa:urgenza conversione ecologica non acquisita da politica
"Risposta debole su clima,fallimento Cop25 campanello d'allarme"
CITTA' DEL VATICANO - "Purtroppo - ha evidenziato papa Francesco nel suo discorso al Corpo diplomatico -, l'urgenza di questa conversione ecologica sembra non essere acquisita dalla politica internazionale, la cui risposta alle problematiche poste da questioni globali come quella dei cambiamenti climatici è ancora molto debole e fonte di forte preoccupazione". "La XXV Sessione della Conferenza degli Stati Parte della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (COP25), svoltasi a Madrid lo scorso dicembre, rappresenta un grave campanello di allarme circa la volontà della Comunità internazionale di affrontare con saggezza ed efficacia il fenomeno del riscaldamento globale, che richiede una risposta collettiva, capace di far prevalere il bene comune sugli interessi particolari", ha aggiunto.