Speciali teloni bianchi ricoprono per metri e metri il più vecchio ghiacciaio delle Alpi, il ghiacciaio di Rhone in Svizzera, con la cruciale missione di prevenirne lo scioglimento. . E' questa l'insolita e suggestiva immagine che si presenta ai tanti turisti amanti delle vette in visita a questo gigante bianco.
Una soluzione pensata per proteggere i ghiacciai minacciati dal cambiamento climatico, ma che non convince però le associazioni ambientaliste, a partire da Legambiente. "Si tratta di un metodo sperimentale per prevenire la fusione dei ghiacci già utilizzato in altre occasioni, sempre in Svizzera - spiega all'ANSA Vanda Bonardo, responsabile Alpi per Legambiente e presidente del Comitato internazionale per la protezione delle Alpi (Cipra) -. Qualche tentativo simile è stato fatto anche in Italia, ma non in modo strutturato. In pratica, si tratta di teloni di speciali materiali che riflettono i raggi solari: in questo modo la temperatura non aumenta in prossimità del ghiacciaio e si riduce così il processo di fusione".
Tuttavia, non è questa, secondo l'esperta, "la vera soluzione al problema". Secondo i maggiori glaciologi mondiali, rileva Bonardo, "i ghiacciai alpini arriveranno purtroppo a sparire quasi completamente entro la fine di questo secolo. Una previsione drammatica per scongiurare la quale esiste solo una soluzione radicale, in grado di invertire il trend e salvare questo patrimonio naturalistico: bisogna ridurre drasticamente le immissioni di C02 nell'atmosfera per limitare l'aumento delle temperature, ricordando che proprio sulle Alpi le temperature hanno registrato un aumento medio di 2 gradi rispetto all'inizio del secolo". Ci vuole, cioè, "un cambio di rotta vero, ed i teloni per ricoprire i ghiacciai - afferma - sono solo un palliativo o, in un certo senso, un accanimento terapeutico, ma non sono la soluzione".
Anzi, sottolinea, "rappresentano un rimedio solo temporaneo che trasmette però all'opinione pubblica una illusione errata, che i ghiacciai così si possano salvare". il punto, conclude, è che "bisogna ragionare su un futuro differente e capire cosa vogliamo per la sopravvivenza delle nostre montagne, che sono un ecosistema estremamente fragile, partendo anche da un diverso modello di turismo sostenibile".
Anche per questo, annuncia l'esperta di Legambiente, "partirà ad agosto, in collaborazione con il Comitato glaciologico italiano, la prima campagna di monitoraggio dei ghiacciai alpini italiani la 'Carovana dei ghiacciai'".