Il 2020 è destinato a diventare uno dei tre anni più caldi mai registrati e potrebbe persino superare il record stabilito nel 2016. Lo ha detto Petteri Taalas, segretario generale dell'Organizzazione meteorologica delle Nazioni Unite, presentando il rapporto di previsione sullo stato del clima globale nel 2020.
Il decennio 2011-2020 sarà il più caldo in assoluto, con i sei anni più caldi a partire dal 2015, secondo l'Organizzazione mondiale della meteorologia (World Meteorological Organization-Wmo). Il calore degli oceani "è a livelli record e oltre l'80% dell'oceano globale ha subito un'ondata di caldo marino durante il 2020, con ripercussioni diffuse per gli ecosistemi marini che già soffrono di acque più acide a causa dell'assorbimento di anidride carbonica (Co2), secondo il Rapporto di previsione dell'Omm sullo stato del clima globale nel 2020. Il rapporto, che si basa sui contributi di dozzine di organizzazioni internazionali ed esperti, mostra come eventi ad alto impatto tra cui caldo estremo, incendi e inondazioni, nonché la stagione degli uragani atlantici da record, abbiano colpito milioni di persone, aggravando le minacce per la salute dell'uomo, la sicurezza e stabilità economica poste dalla pandemia Covid-19.
L'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), dal canto suo, denuncia che i cambiamenti climatici sono la più grande minaccia al patrimonio naturale dell'Unesco come i ghiacciai e le zone umide, e hanno messo la Grande Barriera Corallina australiana in condizioni "critiche". I cambiamenti climatici mettono a rischio un terzo dei 252 siti naturali inseriti nella lista Unesco. Tra i danni provocati al patrimonio naturale dell'umanità "la contrazione dei ghiacciai lo sbiancamento dei coralli, incendi e siccità sempre più frequenti e gravi", ha spiegato in una nota il direttore generale dell'Iucn Bruno Oberle.