Parte oggi in Italia la campagna di promozione di Race to Zero, la corsa alle emissioni zero promossa dall'Ambasciata britannica in collaborazione con Italy for Climate, l'iniziativa italiana sul clima della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, sostenuta da un gruppo di imprese virtuose.
L'iniziativa coinvolge tutti gli attori non governativi, cioè le imprese, le città, le regioni e le università, che stanno mettendo in campo impegni mirati alla neutralità carbonica e che vogliono essere leader di una maggiore ambizione climatica in vista della COP26, che si terrà a Glasgow nel 2021. Oltre all'impegno di neutralità carbonica da raggiungere al più tardi entro il 2050, gli attori della campagna Race to Zero devono definire un obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030, individuare un piano di azione da mettere in campo fin da subito ed essere disponibili a rendere pubblici i loro progressi.
"Seppure le nostre preoccupazioni siano giustamente rivolte all'emergenza sanitaria del Coronavirus - ha dichiarato l'Ambasciatore britannico Jill Morris - non dobbiamo dimenticare che stiamo affrontando anche un'altra minaccia, quella del cambiamento climatico". "La sfida della neutralità climatica, delle emissioni nette zero - ha commentato EdoRonchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - può essere vinta". E aggiunge: "È indispensabile perrafforzare il coinvolgimento e l'iniziativa diretta dei cittadini, delle imprese e delle città".
Le zero emissioni nette entro il 2050 è l'obiettivo climatico di riferimento ormai imprescindibile. Sono sempre più numerosi i Paesi che negli ultimi mesi hanno raccolto questa sfida annunciando impegni di neutralità carbonica, come emerso anche nel corso del Climate Ambition Summit in occasione dell'anniversario dell'Accordo di Parigi, lo scorso12 dicembre.
I riflettori sono puntati anche sugli Stati Uniti che, con la nuova Presidenza Biden, potrebbero tornare protagonisti sul clima.