ROMA - Alla vigilia del Natale col Covid il Wwf afferma, in una nota, che "questa pandemia, così come le altre zoonosi, è la conseguenza del nostro impatto sul pianeta: distruzione delle foreste dove i virus vivevano in equilibrio da millenni, mercati che espongono e commerciano animali selvatici vivi in precarie condizioni igieniche. Siamo noi umani che dobbiamo cambiare". E un freno al riscaldamento globale si fa ugente, rimarca l'associazione ambientalista. "Nel 2050 - continua il Wwf - se non agiremo con forza per contrastare la crisi climatica e, insieme ad essa, quella della biodiversità, potremo trovarci davanti ad un Natale ancora più duro.
Continuando con i modelli attuali di produzione e consumo di energia, gli scienziati hanno valutato che le condizioni in cui si troverà l'Italia potranno essere molto diverse da quelle attuali.
Innanzitutto, sul fronte delle temperature, farà sempre più caldo, anche in inverno. Gli aumenti previsti per le temperature medie invernali arriveranno fino a +1.5-2°C (rispetto al periodo 1980-2010) sulle Alpi, e più elevate di 1°C in quasi tutto il resto del Paese. Questo farà sì che il Natale sugli sci sarà sempre più un miraggio, perché le temperature saranno troppo elevate per garantire l'innevamento e 4 stazioni sciistiche su 5 avranno cessato le attività. I ghiacciai italiani saranno fortemente ridotti e molti totalmente scomparsi".
In compenso, secondo l'associazione del Panda, si potrebbe fare il bagno anche a Natale, dato che le temperature medie marine in inverno aumenteranno fino a 1.5-2°C in Adriatico. Tuttavia i benefici saranno ben pochi, visto che a questo si accompagnerà un aumento del livello medio dei mari lungo le coste di almeno 7 cm entro il 2050, minacciando le coste più basse e causando danni stimati in circa 900 milioni di euro.