Compie 18 anni Greta Thunberg e, fedele alla sua missione, come regalo vorrebbe che aumentassero nel mondo le persone che fanno di più per aiutare il pianeta. Ma confessa che anche dei fari nuovi per la sua bicicletta le farebbero piacere: "in Svezia fa buio molto presto". Niente vestiti invece, per l'impatto ambientale che hanno domanda e produzione di abbigliamento. Meglio piuttosto "riceverli in prestito" da chi ne ha tanti o, al limite, "comprarli di seconda mano".
In una lunga intervista in esclusiva al Sunday Times, Greta ripercorre la sua storia, ricorda gli importanti incontri fatti, come quello con Malala e i tre anni di proteste da quel primo giorno in cui, un venerdì, saltò la scuola da sola, seduta a terra, con un cartello che chiedeva politiche più incisive per il clima, fino ai 'Friday for future' in tutto il mondo.
Facendo un bilancio degli ultimi tre anni Greta infine spiega di sentirsi in colpa per lo stress procurato alla sua famiglia, per gli attacchi ricevuti, giunti fino alle minacce di morte. "Mi sento in colpa - dice - soprattutto perché le minacce di morte non erano solo contro di me ma contro tutta la mia famiglia. Non mi importa quello che la gente dice di me ma quando questo ha un impatto sulle persone intorno a te diventa un'altra cosa".