Non un gruppo virtuale ma una comunità di persone che, con il pretesto delle previsioni del tempo, si scambiano informazioni, si incontrano, usano una lingua inventata, presa in prestito dal dialetto siciliano.
Insomma una vera comunità, sia pure virtuale. Questo è il profilo di "Meteobilli" che su Facebook è nato dieci anni fa e ora conta 12.580 followers. Tanto successo non era neppure immaginato dal suo promotore che per denominare il gruppo ha scelto una crasi tra la parola meteo e il suo nome: Daniele Billitteri, una lunga carriera di cronista di nera ("giornalismo da marciapiede", lo chiama) prima al giornale L'Ora e poi al Giornale di Sicilia, raccontando il maxiprocesso o le stragi di mafia che hanno insanguinato la città. A lui era affidata anche una rubrica di previsioni meteo che viveva sui contributi degli esperti. Billitteri ha così scoperto un mondo in cui il bisogno emotivo di sapere se domani pioverà si intreccia con la dimensione scientifica delle previsioni. "Mi sono attrezzato: mi sono messo - dice - a studiare fisica e i modelli matematici usati dagli esperti. E la cosa ha funzionato".
Così, una volta in pensione, "Billi", come lo chiamano tutti a Palermo, ha deciso di dedicarsi a tempo pieno alla sua passione per il meteo. Perché non trasferire la rubrica sui social? La vera chiave del successo è stata l'intuizione di non fermarsi alle previsioni, ma di partire dal tempo per spingere lo sguardo verso la vita della gente comune. "Meteobilli" ha cominciato quindi a raccontare fatti, stimolare lo scambio di opinioni, rappresentare in modo suggestivo temi grandi e piccoli. E lo ha fatto con l'uso sapiente di una narrazione leggera e con una lingua da teatro della vita che i palermitani hanno subito riconosciuto come propria, fatta di "Pettubbazzioni dello Tlantico", "stenning oivescion", "uichend". Un pò come la lingua inventata da Camilleri, semplice e comprensibile.
"Meteobilli" non ha mai conosciuto interruzioni. Billitteri l'ha pubblicata anche durante il ricovero in ospedale per il Covid. Anzi l'ha fatta diventare un diario personale su tre settimane di degenza, una testimonianza quotidiana su amicizie nate in corsia, ansie sulla diffusione del virus, il duro lavoro degli operatori. "Tre di loro - dice Billitteri - sono venuti un giorno bardati e mascherati e mi hanno spaventato. Chissà cosa mi vengono a comunicare, ho pensato. Invece erano venuti a ringraziarmi per le cose che scrivevo".
Nel tempo a "Meteobilli" la dimensione virtuale è diventata stretta. Billitteri ricorda due "Meteobilli Summer Fest", qualche colazione 'a timpulata', una riunione con 300 follower in un lido, incontri vari. "Io però non conosco - precisa - tutti quelli che ogni giorno seguono Meteobilli ma loro conoscono me e mi fermano per strada". Lo spazio della rubrica si è giorno per giorno allargato. Sono nati altri cinque gruppi, uno dedicato perfino al cane Diego diventato famoso quanto il suo padrone, e sono arrivati vari libri. Uno, "Ogni cosa ha il suo tempo", reca l'introduzione del meteorologo Paolo Sottocorona. Un altro, "Pandemia palermitana" è una sorta di diario su storie di vita vissuta durante l'emergenza sanitaria raccontata con il tono misurato e colloquiale che sul web non è tanto praticato. Ma su "Meteobilli" è molto apprezzato.