Gli Stati Uniti e l'Italia concordano sulla necessità di azioni ambiziose per mantenere in questo decennio il riscaldamento globale entro 1,5 gradi dai livelli pre-industriali. A tale scopo, ritengono che lo sforzo pirncipale da compiere sia installare il maggior numero di fonti rinnovabili di energia nel minor tempo possibile. Sono questi in sintesi i risultati del bilaterale di stamani al G20 Ambiente di Napoli fra l'inviato speciale del presidente Usa per il clima, John Kerry, e il ministro italiano della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
Kerry e Cingolani, che si erano già incontrati la scorsa primavera a Roma, hanno ribadito la volontà di lavorare insieme per arrivare a risultati concreti sulla decarbonizzazione alla prossima conferenza dell'Onu sul clima, la Cop26 di Glasgow, dal 31 ottobre al 12 novembre. In quell'occasione, i paesi aderenti all'Accordo di Parigi (cioè tutti i membri dell'Onu) dovranno aggiornare i loro impegni alla riduzione dei gas serra, le cosiddette National determined contributions (Ndc).
Cingolani stamani ha avuto un bilaterale anche con la minsitra francese della Transizione ecologica, Barbara Pompili.
Con lei ha lavorato per arrivare ad un documento comune ambizioso al termine deella giornata di oggi del G20 Ambiente, dedicata alla tutela degli ecosistemi e della biodiversità.
Domani sono in programma le discussioni più difficili e divisive, sull'energia e sul clima.