Nonostante il dimezzamento del numero dei progetti prioritari che la riguardano, l'Italia resta al centro della strategia Ue per l'Unione dell'energia sul fronte delle interconnessioni elettriche ma soprattutto sul gas, dato il "ruolo importante nella creazione di un hub mediterraneo". E' quanto emerge dal primo rapporto della Commissione Ue sulla realizzazione del suo piano, in cui ha analizzato la situazione in ogni Paese e rivisto la lista del 2013 dei progetti prioritari d'interesse comune (Pci).
Rispetto a due anni fa Bruxelles ne ha tagliato il numero complessivo da 248 a 195 e l'Italia è passata da 31 a 16 progetti, ma la riduzione non riguarda gli assi e le interconnessioni principali, che restano invariati, quanto alcune delle loro ramificazioni minori. I progetti 'italiani' prioritari sul fronte elettricità, suscettibili di ricevere finanziamenti Ue, si concentrano "principalmente sugli interconnettori" elettrici tra l'Italia e i paesi confinanti Francia (Grande Ile-Piossasco, eliminati invece Condrongianos-Lucciana-Suvereto e Trino-Lacchiarella), Svizzera (Verderio Inferiore-Thusis/Sils e Airolo-Baggio, depennati i collegamenti Tirano-Verderio, con Magenta e Pavia-Piacenza), e Austria (Lienz-Veneto e Wurmlach-Somplago, fuori Nauders-Milano e Volpago-Venezia Nord). La capacità italiana di interconnessione elettrica a fine 2014 era solo al 7,4%, quindi "deve ancora migliorare" in quanto "fa ancora affidamento in modo significativo sulle importazioni elettriche con il rischio di seri problemi di congestione". Con la realizzazione di queste infrastrutture dovrebbe salire al 12% entro il 2020. E' inoltre "molto importante" anche il collegamento con il Montenegro tra Latsva e Villanova (eliminati Fano-Teramo e Foggia-Villanova).
C'è poi l'interconnessione con la Slovenia tra Salgareda-Divaca/Bericevo (tagliate invece Udine Ovest-Okroglo e Udine Ovest-Redipuglia). Fuori dalla lista anche il sistema di stoccaggio nel Centro-Sud. Sul fronte del gas, invece - si legge nella valutazione della Commissione - "la strategia di diversificazione delle forniture appare per ora essere orientata verso il Corridoio Sud", in particolare la costruzione del Tap (Trans-Adriatic Pipeline), un "progetto critico listato nella Strategia Europea di sicurezza energetica", è "attesa iniziare nel 2016 nonostante una forte opposizione da parte delle autorità locali". Oltre al Tap (Grecia-Albania-Italia), gli altri progetti prioritari nella lista Ue sono il Poseidon (Grecia-Italia che completa l'Itgi), l'Adriatica, il Galsi (Algeria-Italia), il gasdotto Italia-Malta con il rigassificatore Gela e il reverse flow con la Svizzera al Passo Gries. Eliminati invece il gasdotto Omisalj-Casal Borsetti con la Croazia, il terminale Lng Adriatico settentrionale e il collegamento Gorizia/Sempeter-Vodice con la Slovenia e quello Haiming/Ueberackern-Tarvisio con Austria/Germania. Gli altri progetti prioritari sulla lista aggiornata, invariati rispetto a quella del 2013, riguardano l'espansione della capacità dell'oleodotto Tal (Italia-Germania) tra Trieste e Ingolstadt, e per le smart grid il Green-Me Mediterraneo settentrionale con la Francia.