L'ultima centrale a carbone britannica chiuderà entro il 2025. Lo ha annunciato il governo delineando il programma di uscita dalle fonti energetiche fossili inquinanti. Il governo britannico aveva promesso l'anno scorso che avrebbe abbandonato le fonti energetiche basate su carburanti fossili in favore di quelle a gas e rinnovabili per ottemperare agli impegni presi per il contenimento dei cambiamenti climatici sottoscritti con gli accordi della Cop21 di Parigi. La decisione, secondo quanto riporta il Guardian, è stata accolta con favore dall'ex segretario per il Clima dell'Onu, Christiana Figueroa che ha fatto le sue "congratulazioni al governo britannico", aggiungendo che è che "il carbone appartiene al passato" ed è ora che "prenda il suo giusto posto nella storia". Storicamente il carbone ha avuto una grande importanza in Gran Bretagna, favorendo lo sviluppo della rivoluzione industriale dalla metà del 18/mo secolo, e dopo la seconda guerra mondiale è stato usato principalmente per la produzione di energia elettrica e per il riscaldamento domestico, fino agli anni Settanta. La produzione elettrica dal carbone negli ultimi decenni è diminuita costantemente e solo quest'anno si registra un calo del 66% rispetto al 2015. Attualmente la Scozia non ha più centrali a carbone, sostituite da quelle a gas, ma nel resto del Regno Unito si contano in tutto ancora otto impianti che potrebbero chiudere per problemi economici già nel 2022. Ma per avere la certezza che l'uscita definitiva britannica dal carbone avvenga non oltre il 2025, il governo sta valutando due opzioni per rendere la produzione antieconomica, obbligando le centrali a dotarsi di nuove, costose, misure per contenere l'inquinamento.