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Multinazionali per energia pulita alla vigilia era Trump

Crescono alleanze fra grandi gruppi per rinnovabili e idrogeno

Redazione ANSA
I colossi del capitalismo puntano sulle energie pulite, checché ne dica Trump. Alla vigilia dell'insediamento del presidente-imprenditore, scettico sul riscaldamento globale e sostenitore delle fonti fossili, i suoi colleghi alla guida delle multinazionali si mostrano invece preoccupati per il cambio climatico, e annunciano investimenti per le rinnovabili e l'idrogeno.

Son due le notizie che mostrano come i grandi capitalisti globali non condividano lo scetticismo di "The Donald" per tutto quello che sa di ecologia.

Al Forum di Davos, una delle massime assemblee mondiali dei cosiddetti "poteri forti", 13 multinazionali hanno fondato un "Hydrogen Council", per sviluppare le tecnologie dell'idrogeno, vettore di energia pulito. E si tratta di pesi massimi: del Consiglio fanno parte i Ceo e presidenti di Air Liquide, Alstom, Anglo American, BMW, Daimler, ENGIE, Honda, Hyundai, Kawasaki, Royal Dutch Shell, The Linde Group, Total e Toyota.

"L'accordo di Parigi del 2015 per combattere i cambiamenti climatici (quello che Trump minaccia di affossare, n.d.r.) è un passo significativo nella direzione giusta - spiega Benoit Poitier, Ceo di Air Liquide - ma richiede anche un intervento delle imprese per trasformare questo impegno in realtà".

Tuttavia, aggiunge Poitier, "non possiamo farcela da soli. E' necessario che i governi sostengano l'idrogeno con azioni proprie, ad esempio attraverso programmi di investimento nelle infrastrutture su grande scala".

Insomma, un appello agli stati a collaborare nella lotta al cambiamento climatico che non viene da attivisti ambientalisti, ma dai protagonisti dell'industria mondiale. E mostra come i proclami di Trump sulla rimozione dei vincoli alle fonti fossili, potrebbero trovarsi contro non solo manifestazioni di piazza, ma anche consigli di amministrazione.

Ma non basta. Giovedì sono state annunciate tre nuove adesioni alla RE100, una campagna internazionale, lanciata dalla ong The Climate Group, che chiede alle grandi aziende di impegnarsi per arrivare all'utilizzo esclusivo di energia da fonti rinnovabili. I nuovi arrivati sono l'Aeroporto di Gatwick e la Danske Bank (che già usano solo energie rinnovabili) e la Royal Dutch Philips, che vuole arrivare all'obiettivo nel 2020.

I tre gruppi vanno ad aggiungersi agli 87 che hanno già aderito alla campagna. E non si tratta di aziendine del biologico, ma di colossi del capitalismo: Ikea, Apple, Bank of America, BMW, Coca Cola, Commerzbank, Facebook, GM, Goldman Sachs, Google, H&M, HP, ING, Johnson & Johnson, Microsoft, Tata, Unilever, Sky, Walmart e altri.

Tutta gente che parla il linguaggio di Trump. Vedremo se gli faranno cambiare idea.

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