Il biometano "riveste un ruolo fondamentale nella Strategia Energetica Nazionale, perché può consentire di ridurre le emissioni dell’agricoltura e dei trasporti, di incrementare la sostenibilità della rete del gas nazionale e di rafforzare e valorizzare ulteriormente il parco biogas esistente in Italia, da cui oggi si genera elettricità rinnovabile e che è il secondo in Europa per importanza”. Lo ha ricordato Piero Gattoni, presidente del CIB, Consorzio Italiano Biogas, in audizione al Senato davanti ai rappresentanti dell’ufficio di presidenza e della XIII Commissione Territorio e Ambiente, impegnati nelle ultime settimane nei lavori di consultazione sui profili ambientali del documento di indirizzo energetico nazionale, la Sen.
Gattoni ha spiegato, in particolare, come il biometano non sia soltanto un’opportunità dal punto di vista energetico, ma lo sia anche da quello di un’agricoltura più resiliente e sostenibile. Grazie a oltre 1200 impianti, 4 miliardi di investimenti e 12 mila occupati stabili, la filiera del biogas produce oggi circa 2,4 miliardi di metri cubi di gas naturale equivalente, con una prospettiva di sviluppo al 2030 di 8,5 miliardi pari a quasi il 15% del fabbisogno annuo di gas naturale.
"Questo obiettivo – ha riferito Gattoni – può essere raggiunto realizzando una perfetta integrazione con le produzioni alimentari, in una logica di economica circolare, facendo largo uso di sottoprodotti dell’agricoltura e colture di integrazione secondo il modello del Biogasdoneright (Biogas Fatto Bene), promosso dal CIB”. "La Biogas Refinery e il Biogasdoneright possono permettere di ridurre i costi infrastrutturali per una rapida transizione alle fonti elettriche rinnovabili e programmabili e per un’agricoltura sempre più sostenibile” ha concluso Piero Gattoni. "Puntiamo su una maggiore penetrazione del biometano negli usi finali perché può contribuire ad una più rapida ed efficiente decarbonizzazione del settore agricolo e dei trasporti. Per sfruttare questi vantaggi è essenziale salvaguardare il parco biogas esistente con sistemi di supporto adeguati per l’elettrico, tenendo conto oltretutto dell’enorme potenziale di sviluppo ancora inespresso nel sud Italia”.