Le scoperte di nuovi giacimenti di petrolio hanno raggiunto un minimo record nel 2016, con le aziende che hanno continuato a ridurre gli investimenti e i progetti petroliferi convenzionali approvati che sono scesi al livello più basso da oltre 70 anni. A dirlo è l'Agenzia internazionale dell'energia (Aie).
Le scoperte di petrolio sono scese l'anno scorso a 2,4 miliardi di barili rispetto a una media di 9 miliardi di barili all'anno negli ultimi 15 anni. Nel frattempo, il volume delle risorse convenzionali approvate è calato a 4,7 miliardi di barili, il 30% in meno rispetto al 2015, poiché il numero di progetti che hanno ricevuto una decisione finale di investimento è diminuito al livello più basso dagli anni Quaranta.
In controtendenza, prosegue l'Aie, è lo scisto statunitense.
"Abbiamo un mercato petrolifero a due velocità, con un minimo storico nel lato convenzionale contrastato dalla notevole crescita della produzione di scisto americano", ha dichiarato Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Aie. "La domanda fondamentale per il futuro del mercato petrolifero è per quanto tempo un aumento dello shale americano potrà compensare il lento ritmo di crescita registrato altrove".