Sulle politiche energetiche e ambientali, Donald Trump non ha il sostegno della maggioranza degli americani, il 54% dei quali pensa che il presidente Usa stia facendo troppo poco per proteggere l'ambiente, a fronte di un 30% che ritiene sufficiente l'azione del governo e a un 5% che la giudica eccessiva. E' quanto emerge da un sondaggio del Pew Research Center.
Stando alla ricerca, condotta su poco più di mille statunitensi adulti, il 54% del campione crede che "le regole governative sono necessarie per incoraggiare le imprese e i consumatori a fare affidamento sulle fonti rinnovabili", mentre per il 38% "sarà il mercato privato ad assicurare ciò, anche senza regolamentazioni". Il Paese risulta spaccato a metà sulla possibilità di proteggere la qualità dell'aria e dell'acqua riducendo le norme, una cosa fattibile per il 49% e non fattibile per il 47%.
Tra le priorità, il 53% degli intervistati indica la protezione dell'ambiente dagli effetti dello sviluppo e dell'uso energetico, il 52% l'aumento della dipendenza da fonti rinnovabili, il 49% la creazione di posti di lavoro nel settore energetico e il mantenimento dei costi bassi della bolletta, il 48% la riduzione della dipendenza energetica dall'estero.
Gli statunitensi si mostrano più concordi sulle fonti verdi: fotovoltaico ed eolico sono "molto efficaci" nel ridurre l'inquinamento dell'aria per il 68% e 63% rispettivamente, e "abbastanza efficaci" per il 20% e 21%. Il nucleare viene valutato come molto efficace dal 28% ed efficace dal 27%.