Se gli obiettivi internazionali sul clima fossero rispettati, imponendo una transizione verso le fonti rinnovabili, le compagnie petrolifere potrebbero perdere migliaia di miliardi di dollari. A dirlo è un rapporto del think tank Carbon Tracker, secondo cui cinque delle sei più grandi compagnie rischiano, da qui al 2025, di spendere oltre un terzo dei loro budget in progetti sul petrolio e sul gas "incompatibili con il target dei 2 gradi centigradi di aumento della temperatura mondiale" fissato dall'accordo di Parigi.
L'indagine ha preso in esame i progetti al vaglio di 69 società del settore degli idrocarburi, confrontandone le presunte emissioni di CO2 con i target stabiliti a Parigi.
Stando agli autori, 2.300 miliardi di dollari di investimenti pianificati potrebbero essere "inutili" se i governi imporranno i limiti alla CO2 necessari per rispettare gli impegni climatici.
Exxon risulta essere la compagnia "più esposta alla transizione energetica" con il 40-50% degli investimenti in conto capitale allocati in progetti antieconomici", si legge nel rapporto. Seguono Shell, Chevron, Total e Eni con percentuali del 30-40%.