Cento compagnie operative nella produzione di combustibili fossili sono responsabili, da sole, del 71% delle emissioni industriali globali di CO2 dal 1988 a oggi. È quanto si legge nello studio "Carbon Majors Report" dell'organizzazione ambientalista no profit Cdp.
Stando all'indagine, 833 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente sono state immesse in atmosfera a livello globale dal 1988, quindi in meno di trent'anni, rispetto agli 820 miliardi di tonnellate di CO2 emesse nei 237 anni tra l'inizio della rivoluzione industriale (1751) e il 1988.
Oltre la metà (51%) delle emissioni industriali di gas serra registrate a partire dal 1988 - che è l'anno di fondazione del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico dell'Onu - sono riconducibili ad appena 25 compagnie.
Sempre in base ai dati, tra le 100 compagnie responsabili di 635 miliardi di tonnellate di CO2, il 32% è di proprietà di investitori pubblici, il 9% di privati e il 52% è di proprietà statale. Nell'elenco delle compagnie più inquinanti in mano a investitori figurano ExxonMobil, Shell, BP, Chevron, Peabody, Total, e BHP Billiton. Fra le statali Saudi Aramco, Gazprom, National Iranian Oil, Coal India, Pemex e CNPC (PetroChina).