Da un lato le vendite che stentano a decollare, dall’altro i proclami elettrici di un numero sempre maggiore di costruttori. Con queste premesse, il quesito più “caldo” quando si parla delle prospettive di crescita della e-car non può che essere uno: quali saranno i tempi?
Gli analisti di Boston Consulting Group hanno provato a rispondere all’annosa domanda nel report “Electric car tipping point”, che scandisce essenzialmente in 3 fasi la progressiva elettrificazione della mobilità, partendo dall’assunto che in ogni caso “il motore a combustione non sparirà o perderà importanza così presto, dato che la maggior parte dei veicoli elettrificati avrà un propulsore di questo tipo”.
“Almeno fino al 2020”, rileva lo studio, i motori a combustione “domineranno il mercato” e le vendite di auto ibride o elettriche saranno ancora “limitate” a causa di “prezzi elevati, anche nel caso di incentivi” e di un “periodo di rimborso basato sul total cost of ownership (Tco) troppo lungo per attrarre i consumatori”. Non solo però, perché i costruttori saranno in grado di rispettare i vincoli alle emissioni “solo con i miglioramenti dei propulsori tradizionali”.
Nella fase successiva, tra il 2020 e il 2025, le case auto dovranno spingere secondo Bcg l’adozione delle auto elettrificate per rispettare i più stringenti standard ambientali, con la gran parte dei modelli che saranno mild hybrid, ibridi e plug-in, “e in quanto tali prolungheranno la vita dei motori a combustione”. Per le elettriche pure “la crescita sarà più graduale” e “non inizieranno ad avere una market share significativa prima del 2030”, anno di inizio della terza fase, in cui si ipotizza che la metà del mercato auto sarà elettrificata. Per Bcg in Europa sarà particolarmente penalizzato il diesel, la cui quota di mercato è vista in discesa dal 48% del 2016 al 36% del 2020.
Insieme al prezzo delle batterie, il cui costo per kWh è stimato da Bcg a 80-105 $ al 2025 e 70-90 $ al 2030, determinanti saranno le normative anti inquinamento. Tra il 2021 e il 2025 infatti per il report molti costruttori dovranno necessariamente incrementare le vendite di vetture elettrificate, “anche se i consumatori ancora non saranno pronti per questo cambio”. Il risultato sarà che in Usa e Ue alla case sarà richiesto di vendere 11,8 e 3,5 milioni di veicoli elettrificati in più rispetto alla domanda del mercato. A livello europeo Bcg prevede che la quota di mercato delle elettriche pure passerà dall’1% del 2020 al 13% del 2025, mentre le auto elettrificate cresceranno dal 5 al 18% e i motori termici vedranno il proprio peso diminuire dal 93 al 68%.
Da non sottovalutare per Bcg anche i possibili riflessi dell’andamento del petrolio: i modelli per le previsioni sono basati infatti su un prezzo del barile di 60 $, mentre a 90 $/b si registrerebbe secondo l’analisi un’ulteriore flessione di 3,4 punti dei propulsori tradizionali.
A stravolgere i paradigmi del panorama automotive ed energetico sarà inoltre secondo PricewaterhouseCoopers la sharing mobility, indicata dalla società tra i trend che determineranno il “cambiamento senza precedenti del settore”. In un report diffuso nei giorni scorsi, PwC stima in particolare che al 2030 “più di 1 km su 3 sarà percorso” su mezzi condivisi, con importanti riflessi su tutto il comparto. In Europa, ad esempio, al 2030 il parco auto circolante è previsto in contrazione da 280 a 200 milioni di veicoli, senza però penalizzare le vendite, anzi. Le vetture in condivisione vengono infatti utilizzate in modo molto più “intenso”, il che comporterà un ritmo di sostituzione più veloce. Un aspetto che sicuramente i costruttori, sempre più rivolti a un futuro fatto di “servizi di mobilità”, guardano con grande attenzione.